Jojothers Capitolo 2 – Incontri bizzarri

Inghilterra: 28 marzo 1900

Quando Jack era ormai a pochi metri da casa, iniziò ad avvertire una sensazione d’ansia che gli bucava il petto. Bussò due volte, ma nessuno gli aprì. Si ricordò che aveva lasciato la porta aperta nella fuga del giorno precedente e, nella sua mente, diventava sempre più convinto che quello fosse uno scherzo. Bussò altre due volte, ma, continuando a non ricevere risposta, si avviò verso il retro, dove trovò una finestra spalancata al primo piano. Entrò e iniziò a perlustrare la casa, sperando di trovare il padre, ma, quando scese in cantina, vide tutto in disordine: tutti i fogli sparsi sul terreno e tutti gli attrezzi buttati qua e là, come se fossero palle di carta. Solo un oggetto rimase lì com’era, fermo, come se fosse risultato invisibile ai sospetti “rapinatori”. Jack iniziò a riordinare ma, appena finito, corse per tutte le stanze alla ricerca del padre, entrò nel bagno, nella sua camera da letto, ma niente. Jack iniziò a credere veramente che suo padre fosse morto, ma, prima di disperarsi tra le lacrime, afferrò il suo zaino e corse a casa di Christmas, il quale non si trovava lì. Preso dalla fretta, decise di andarlo a cercare al bar dove lavorava. Lo vide pulire un bicchiere “sporco” dalla birra e appena vide Jack, iniziò a correre al bancone e gli disse frettolosamente: << DOBBIAMO PARLARE >>. Afferrò Jack e lo trascinò fuori. << Ooo, calmati, perché tutta questa fretta?>> disse Jack preoccupato, ma Christmas non rispose. <<ALLORA?>> disse Jack leggermente frustrato. Ma la risposta di Christmas lo scioccò. Gli raccontò che dal giorno prima, stava vedendo una strana figura nera. Aveva solo una faccia e due mani grandi, completamente nere, come se al suo interno non ci fosse niente. Gli raccontò inoltre che, quando gli veniva la febbre, iniziava a vedere tutto lentamente, come se il tempo che lo circondava si rallentasse. Jack capì subito che era stata la freccia a trasformare Christmas e che dovevano subito tornare a casa per prenderla e nasconderla. Prese un coltello e iniziarono a correre all’impazzata sperando di non trovare altri disastri. Jack non fece molte domande, perché temeva la non-risposta di Christmas, visto che, dalla sua spiegazione, si intendeva che neanche lui ne sapesse molto su questo essere che lo tormentava. Arrivati davanti a casa, Jack si accorse subito che la porta era leggermente aperta. Infatti, appena si avvicinarono di più, Christmas disse: <<Ma hai lasciato la porta aperta, idiota?>> e Jack impaurito rispose: <<no>>. E dopo una breve pausa per capire cosa fare, Jack tirò fuori dallo zaino il coltello e lo impugnò con paura mentre esclamava: << Me lo sentivo, merda, ho fatto bene a prendere questo coltello dal bar >>. Christmas, senza cercare di fermare Jack, aprì la porta. Sembrava tutto sistemato, ma, per essere sicuri, perlustrarono tutta la casa, non trovando niente… Jack pensò veramente di aver lasciato la porta aperta e abbassò il coltello, scusandosi con Christmas. Una volta scesi in cantina, videro la freccia e, senza pensarci, Jack stava per afferrarla: << FERMO! >> gridò Christmas con tutta l’aria che aveva nei polmoni. << AAAAAAA, cosa c’è?! >> disse Jack sobbalzando per lo spavento. << Non ci hai pensato? Se tocchi quella freccia, potresti tagliarti pure tu >>.

Jack allora fece prendere la freccia a Christmas, il quale iniziò a sentirsi strano… << HEY! >> disse Jack, indicando a Christmas di metterla nello zaino. << Non c’è tempo per le riflessioni, prendiamo questa freccia e andiamocene >>. I due, appena risaliti dalla cantina, sentirono un rumore provenire dalla libreria e corsero subito verso le scale che conducevano al secondo piano per nascondersi, aspettando che “l’intruso” uscisse per poterlo identificare.

Dopo circa cinque minuti, da quella porta uscì proprio lui: Jack e Christmas rimasero impressionati nel vedere Ash con una mappa e un libro in mano, che cercava di uscire di casa… << FERMO! Aspe- Ash? C-che ci fai tu qui?! >> disse Jack con un tono aggressivo minacciandolo con il coltello. << S-spe STAVI RUBANDO?! Sei nobile, a che ti serve rubare?! >> Ash, sorpreso, iniziò a ridacchiare. << Oh ciao Jack, ciao Chistmas! Come va? >> disse questo con un tono calmo e disinvolto, salutando anche sorridente i due.<< Uh perché dovrei rubare ad uno come te? Non ha alcun senso… O almeno non sono qui per rubare niente di valore, anche perché non penso che in una catapecchia come questa, ci sia nulla di costoso>>.

Christmas subito dopo uscì allo scoperto, sicuro di sé, dicendo irritato << Non ho capito molto e non mi interessa. Esci fuori! >>. Ash, ignorò l’ordine di Christmas e disse <<Veramente?… Non sapete nulla della storia dei vostri antenati? Lasciate che ve la racconti io…>> disse con tono di superiorità. << Tutto risale al 1860, a una battaglia tra le nostre famiglie… Da una parte c’era il figlio di una donna che aveva come cognome Joestar… Ovviamente, il figlio prese il cognome del padre, Sadao Kujo… Suo figlio Jotaro Kujo, stranamente, aveva solo sangue Joestar nelle sue vene; mentre dall’altra parte c’era il mio bis-bis-nonno… DIO Brando, che aveva sangue vampiro a causa di una maledizione che lo rendeva fragile al sole ma immortale… Le famiglie Joestar e Brando si sono sempre scontrate, ma l’ultimo conflitto che ci fu avvenne proprio nel 1722, dove prevalse la famiglia Joestar grazie a una tecnica antica chiamata hamon, delle onde capaci di uccidere i vampiri… >> Jack e Christmas rimasero scioccati dal sentire quella storia… << Bella storia, complimenti… Ma questo non spiega perché sei entrato a casa mia >> disse con tono frustrato, e Ash rispose subito << Voglio trovare il sangue del mio bis-bis-nonno… Esso mi darà un potere invincibile… In più ho saputo che esistono diverse frecce che donano un potere differente a ogni essere vivente. Chissà cosa potrebbe portare la mescolanza di questi due poteri “inestimabili”. Ammettetelo, neanche voi vedete l’ora. >> I due si guardarono con aria vaga e interessata e gli chiesero << Tu ci credi a questa storiella? Saremmo noi gli sciocchi >> e lui disse trasformando il suo entusiasmo, quasi bambinesco, in grande irritazione  << Sto dicendo la verità, ma siete talmente idioti che provate a negare l’evidenza>>. I due capirono che Ash sospettava qualcosa dai comportamenti strani di Christmas << Quella mappa che hai in mano… Dove porta? >> disse Jack << Alla fine della stirpe dei Joestar… >> disse Ash con un ghigno e con uno scatto verso la porta. Christmas e Jack allora iniziarono a inseguire Ash per prendere la mappa, ma appena varcò la porta d’ingresso salì sul suo cavallo che lo aspettava sul retro, e non riuscirono ad inseguirlo.

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