Primo editoriale A.S. 2017/18

Cari pansiniani,

buon anno scolastico e ben arrivati a tutti i nuovi alunni di quarta ginnasio! Ormai l’estate è passata e tutte quelle serate infinite, quei bagni a mare, quelle partite a carte, quelle follie ormai sono terminate già da un po’. Ma è anche giusto tornare alla normalità, no? E quindi, tornando ai nostri affari, anche quest’anno purtroppo dobbiamo salutare un pilastro di Pausa caffè, Giulia Sodano, che ci saluta per andare all’università; mancherai a tutti noi e speriamo che tu possa avere un brillante e felice futuro universitario, consapevoli delle tue abilità e, soprattutto, della tua tenacia. Il periodo trascorso con noi a Pausa Caffè è stato davvero fantastico e difficilmente dimenticheremo tutto quello che hai dato al giornale, alla scuola, ma non solo. Ti ringraziamo per quanto  hai donato a noi amici e per tutti quei bellissimi momenti passati assieme, che ci accompagneranno sempre, per i tuoi sorrisi e per il tuo affetto, ma soprattutto perché hai sopportato me, nonostante il mondo ti pugnalasse alle spalle; ti vogliamo dire che ci mancherai. Speriamo che, con la tua brillante intelligenza e con la tua sensibilità tu possa cogliere tutto quello che vorremmo e potremmo dirti e che, forse, si legge tra le righe. Un fortissimo in bocca al lupo da tutti noi.

A parte gli addii, questo è un nuovo anno che non si prospetta più facile degli altri. Vorrei quindi dedicare questo articolo a tutti gli studenti (specialmente i maturandi), che, come ogni anno, devono gestire una vita non sempre semplice tra impegni, pressioni esterne e molte circostanze non sempre felici che a volte entrano di prepotenza nella nostra esistenza; ebbene, a tutti voi auguro un anno fantastico, pieno di soddisfazioni, felice e che porti i suoi frutti. A tutti coloro che credono di non farcela, è a voi che rivolgo questo mio articolo, per dirvi che non siete soli e non siete dimenticati. Perché noi siamo il futuro, ce la dobbiamo fare. Abbiamo l’incarico da parte dei nostri genitori di scrivere e costruire un futuro migliore, dove i confini siano senza barriere,  un mondo di pace, che ci permetta di non avere il terrore che un conflitto nucleare scoppi da un momento all’altro. Abbiamo l’onere di preparare un futuro in cui non si debba emigrare dall’Italia per avere il proprio “lavoro dei sogni”. Abbiamo il peso di dover cancellare gli odi fomentati da anni, tra tutti e contro tutti.  Il mio messaggio, per quanto possa sembrare scontato o forse  utopistico, penso sia condivisibile un po’ da noi tutta la nostra generazione, spesso accusata di essere inetta,  ignorante e sfaticata, dimenticando forse che ci è stato consegnato un mondo che, anche secondo Caproni, sarebbe da rifare da zero. Ebbene, a tutti coloro che stanno leggendo quest’articolo lancio il mio piccolo ed insignificante messaggio di ottimismo, che possa almeno alleviare un po’ i nostri animi e che possa essere d’augurio per un anno scolastico  migliore del precedente, o forse, perché no, il migliore di tutti. Ricordate sempre: “per aspera, ad astra”.

Con affetto,

Lorenzo Unich (II F)

 

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