TUTTI QUANTI VOGLION FARE IL MEP

di Chiara Malvano IIE

Il MEP (Model European Parliament) è una delle esperienze più formative e coinvolgenti che il liceo Pansini ha da offrire. Ogni anno decine di studenti della scuola intraprendono questa avventura che inizialmente può apparire “spaventosa” per l’importanza dei temi trattati, la “formalità” del contesto dell’assemblea plenaria o semplicemente perché al principio si capisce a stento in cosa il progetto consista; ma constatando che tutti i ragazzi che hanno rinunciato lasciandosi intimorire da queste difficoltà iniziali se ne sono poi pentiti, questo articolo vuole convincere i lettori di pausa caffè che sono ancora in tempo a non commettere lo stesso errore, rispondendo alle domande che anche la sottoscritta, all’inizio della sua “carriera” da delegata, si è posta.
In che consiste il mep?
Il MEP è una simulazione del Parlamento Europeo. I partecipanti, divisi in commissioni che trattano di diversi argomenti, hanno il compito di stilare una risolutiva, un documento nel quale si presentano soluzioni al problema esaminato dalla commissione, della quale si discuterà poi durante l’assemblea plenaria.Qui sarà necessario esporre critiche costruttive riguardo alle risolutive delle altre commissioni e rispondere a quelle mosse alla propria.
Quanto dura il progetto?
In veste di delegati è possibile partecipare innanzi tutto alla sessione scolastica, in seguito è possibile essere selezionati per la regionale, poi la nazionale ed infine l’internazionale. Un ex delegato può continuare a far parte del progetto anche in veste di Chair (presidente di commissione), guidando i delegati durante i lavori di commissione e la stesura delle risolutive.
E se non fossi portato?
Il progetto non richiede particolari competenze iniziali. Chi già mastica di argomenti di attualità troverà sicuramente un ambiente stimolante, per chi invece non ha mai avuto un approccio con temi simili può essere un’occasione per scoprire una nuova passione.
Non bisogna dimenticare che tutti i ragazzi che partecipano al progetto partono da zero: è perfettamente normale temere di non farcela e c’è bisogno di un po’di tempo e un minimo di sforzo per entrare bene nel meccanismo dei lavori di commissione e dell’assemblea; insomma, si diventa bravi in corso d’opera, basta solo trovare il coraggio di tuffarsi in acque ines plorate, mettersi in gioco e dare il meglio di se; ne vale assolutamente la pena.
Il progetto può essere “pesante” o noioso?
Il MEP non è solo discutere di attualità, scrivere risolutive e prendere in prestito i vestiti formali dai fratelli maggiori: i colleghi delegati presto diventano amici e il fatto che sia necessario un forte lavoro di squadra rende tutto molto coinvolgente, inoltre non mancano occasioni che strappino una risata sincera come lo spazio dedicato alla commissione 0 durante l’assemblea plenaria, ma per scoprire di cosa si tratta sarà necessario che partecipiate al progetto.

Cosa mi lascerà l’esperienza?
A prescindere da quanto possa durare, l’esperienza MEP lascia un segno nel cuore di tutti quelli che ne prendono parte. Consente di acquisire coscienza delle proprie capacità e di trovare il coraggio di esprimere le proprie idee; ma soprattutto, sedendo con altri ragazzi durante i lavori di commissione per trovare soluzioni a problemi “più grandi di noi”, per quanto possa sembrare utopistico, si sviluppa una nuova consapevolezza: il nostro parere è importante, noi siamo i cittadini del mondo di domani, noi potremmo davvero cambiare le cose e salvare la situazione.

 
 
 

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