Quando il disagio scolastico imbraccia le armi – Se succede qualcosa vi voglio bene (W.McCormack-M.Govier, 2020)

di Max d’Alessandro (ex 3A)

Se succede qualcosa vi voglio bene è un cortometraggio del 2020 di Will McCormac e Michael Govier, disponibile attualmente sulla piattaforma Netflix. Nonostante la sua breve durata (13 minuti), ha molte cose da dire su una problematica che riguarda drammaticamente il mondo della scuola, soprattutto in America: le sparatorie che si verificano molto più spesso di quanto possiamo immaginare.

La peculiarità del film sta nel suo essere un’opera grafica, disegnata con disegno a matita e pastello e poi animato tramite computer; spesso il tratto non è nemmeno definito alla perfezione, perché gli autori si sono innanzitutto concentrati sul significato e sulla trasmissione di emozioni forti attraverso una forma la più minimalista possibile.

Sullo schermo assistiamo innanzitutto al disagio interiore e alla sofferenza dei genitori di una bambina che, come intuiamo, hanno perso diverso tempo prima. I due non si parlano più: la loro vita è monotona, come se vivessero per inerzia, come se fossero morti dentro, vuoti nell’anima. Una canzone unisce d’un tratto i due genitori in un momento di riflessione, perché rammenta loro i momenti importanti vissuti con la figlia; i loro spiriti (rappresentati da ombre) osservano, come dall’alto, i ricordi, felici di poter vedere nuovamente la loro bambina, anche se in realtà si tratta solo di un’illusione. D’un tratto si materializza la visione del luogo della morte della figlia, ossia la sua scuola: la bambina entra nell’edificio, entusiasta, mentre gli spettri incorporei dei genitori (che qui rappresentano anche il rimorso e il senso di colpa che essi provano per non essere stati presenti quel giorno) cercano in tutti i modi di trattenerla, senza successo. Ed ecco che accade la tragedia: si sentono spari, le sirene della polizia che sopraggiunge, e poi più nulla; tra le vittime ci sono numerosi bambini, anche la loro.

Non viene fatto alcun nome, non ci è mostrato il colpevole, nell’intero film non è pronunciata nemmeno una parola, fatta eccezione per qualche suono onomatopeico; tutto è scandito e accompagnato dal sottofondo di una melodia tranquilla, poi dal silenzio nel momento della tragedia. Alla fine i genitori, affranti anche nel ricordo, vengono consolati dallo spirito della figlia, che fa loro capire che devono continuare a vivere, devono tornare ad essere uniti, perché lei sarà sempre presente tra loro e saranno per sempre e comunque una famiglia.

Al cortometraggio, per la tematica trattata, è possibile accostare titoli del calibro di Elephant (Gus Van Sant, 2003), Bowling a Columbine (Michael Moore, 2002) o Zero Day (Ben Coccio, 2003), tutti e tre incentrati sulla strage nella scuola della Columbine High School, in Colorado, negli USA, avvenuta il 20 Aprile 1999: ci furono 15 morti, inclusi i due artefici del massacro che si uccisero a vicenda. Movente del loro atto: essere da sempre vittime di bullismo a scuola; i due scaricarono ed espressero così la loro rabbia repressa, vendicandosi di tutti i compagni che li avevano esclusi, ignorati e presi in giro.

Una strage di tale dimensione poteva tranquillamente essere evitata con una maggiore attenzione e intervenendo sugli alunni che stavano bullizzando i due; tutti, al contrario, furono negligenti e omertosi, nessuno sembrava accorgersi del disagio dei due assassini, che non ebbero alcun aiuto nemmeno da parte dei professori (e infatti uccisero non solo i bulli, ma anche un docente, e altri compagni che si erano disgraziatamente trovati sulla loro strada).

Questi episodi, nella storia americana e non solo, non sono rari, si sono verificati diverse volte in tutto il mondo: il primo di cui si ha notizia si verificò addirittura nel 1927 in Michigan, causato da ordigni esplosivi precedentemente piazzati che provocarono la peggiore tragedia mai avvenuta in una scuola. Morirono infatti quarantacinque persone, tra cui moltissimi bambini e lo stesso autore della strage, Andrew Kehoe, l’ex tesoriere da poco licenziato, spinto a farla finita per problemi economici, che riversò così la sua rabbia sulla stessa scuola che gli aveva fatto perdere il lavoro. Le stragi hanno continuato a verificarsi, e nemmeno l’Italia è esente da questi avvenimenti: nel 1956 a Terrazzano, in Lombardia, due fratelli di nome Egidio e Arturo Santato entrarono armati in una scuola elementare, e presero in ostaggio 92 bambini e 3 insegnanti, chiedendo come riscatto la cifra di 200 milioni di lire con la minaccia di aprire il fuoco. Per fortuna la tragedia venne evitata con il sacrificio di un operaio scolastico (Sante Zennaro) che allertò la polizia la quale, scambiandolo per uno dei due colpevoli, sparò, uccidendolo per errore.

 

Se Succede Qualcosa Vi Voglio Bene (If Anything Happens I Love You)

Regia: Will McCormack e Michael Govier

Distribuzione: Netflix 2020 (b/n, col., 13 min.)

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