Passato, Presente e Jumpscare: L’Evoluzione dell’Horror #1

di Riccardo Maiello (IA)

I. Le Radici dell’Horror nell’Espressionismo
L’espressionismo è stato un movimento artistico e culturale apparso intorno al 1908, soprattutto nel campo del teatro e della pittura, che ha avuto un impatto significativo sul cinema fra 1910 e il 1925 circa. Questo stile era caratterizzato da una forte enfasi sulle emozioni, sull’interiorità dell’individuo e sull’alienazione nella società moderna, temi che si sono riflessi in modo potente nei film dell’horror espressionista.

Il Gabinetto Del Dottor Caligari, 1920

Scenografie Distorte: Nei film espressionisti, le scenografie erano spesso distorte e surreali, progettate per evocare un senso di disorientamento e ansia. Il Gabinetto del Dottor Caligari (1920) è un esempio eccezionale di questo approccio, con i suoi set angolari e deformati che sembravano provenire direttamente da un incubo. Queste scenografie contribuivano a creare un ambiente inquietante e innaturale.

Gioco di Luce e Ombre: I registi espressionisti sfruttavano abilmente il gioco di luce e ombre per creare atmosfere oscure e spaventose. Le ombre venivano usate in modo strategico per nascondere i dettagli e rivelare solo ciò che era necessario per alimentare la suspense. Questo stile visivo è diventato un elemento fondamentale dell’horror cinematografico, contribuendo a creare tensione e paura.
Narrativa Psicologica:
Gli elementi psicologici erano spesso al centro delle trame dei film espressionisti dell’horror. I protagonisti erano spesso tormentati da paure interiori, paranoia o follia. Questo approccio ha aperto la strada a una nuova forma di terrore, basata non solo su mostri o creature sovrannaturali, ma anche su conflitti interni e ansie profonde.

Nosferatu, 1922

L’Umanità Oscura: Molti film espressionisti hanno affrontato tematiche legate all’oscurità dell’umanità stessa. Nosferatu (1922) è un esempio lampante, con il suo vampiro che rappresenta il lato oscuro dell’animo umano. Questi film spesso mettevano in discussione la moralità e la fragilità della civiltà.

II. L’Età d’Oro dell’Horror Universal

L’Età d’Oro dell’Horror Universal, che ha avuto luogo negli anni ’30, è un periodo fondamentale nella storia dell’horror cinematografico. Gli Studios Universal hanno svolto un ruolo chiave in questa evoluzione, portando i mostri classici della letteratura gotica sul grande schermo in modo iconico.
Frankenstein (1931):
Questo film è stato diretto da James Whale ed è diventato immediatamente un classico. La performance di Boris Karloff nel ruolo del mostro di Frankenstein è stata memorabile. La sua caratterizzazione ha trasformato il mostro in una figura empatica, suscitando compassione tra gli spettatori nonostante la sua apparenza spaventosa. Il successo di Frankenstein ha aperto la strada a una serie di sequel e spin-off, contribuendo a definire il genere dei mostri.
Dracula (1931):
Diretto da Tod Browning, questo film ha visto l’iconica interpretazione di Bela Lugosi nel ruolo di Dracula. Lugosi ha incarnato perfettamente il conte vampiro con il suo accento magnetico e la sua presenza affascinante. Dracula ha introdotto il mito dei vampiri nell’immaginario cinematografico americano ed è stato il primo di molti film che esploravano questo tema.
L’Universal Monsters: La Universal ha continuato a produrre una serie di film che presentavano mostri classici come la Mummia, il Lupo Mannaro, l’Uomo Invisibile e la Creatura della Laguna Nera. Questi personaggi sono diventati noti come gli Universal Monsters e sono diventati delle icone dell’horror, ognuno con le proprie caratteristiche uniche.

Bela Lugosi dietro le quinte di Dracula, 1931


Innovazioni Tecniche:
Gli Studios Universal hanno utilizzato innovative tecniche cinematografiche per creare l’atmosfera e l’effetto visivo richiesti per gli horror. L’uso di trucchi speciali, effetti sonori e colonna sonora ha contribuito a immergere gli spettatori in un mondo di terrore.
Impatto Duraturo: L’influenza degli Universal Monsters è stata duratura. Questi personaggi sono rimasti popolari nel corso dei decenni e hanno ispirato numerosi remake, reboot e adattamenti in vari media. Le icone come Frankenstein, Dracula e la Mummia sono ancora oggi riconoscibili e amate dal pubblico.

III. Gli Anni ’50 e la Paura Atomica
Gli anni ’50 rappresentano un periodo unico nell’horror cinematografico, poiché il genere si è adattato alle ansie sociali dell’epoca, in particolare alla paura atomica e alla Guerra Fredda. Questo adattamento ha portato a una serie di film che riflettevano la crescente paranoia e incertezza dell’epoca, spesso utilizzando mostri giganti e invasioni extraterrestri come metafore per esplorare questi timori profondi.

 (1956): Diretto da Don Siegel, questo film è diventato un classico dell’horror e ha incarnato la paura del conformismo e della perdita di identità individuale. La trama segue la scoperta di una piccola città in cui gli abitanti vengono sostituiti da duplicati alieni senza emozioni. Il film è stato interpretato come una rappresentazione della paura che le persone potevano essere “assorbite” dalla mentalità collettiva e perdere la loro individualità. Questo era un riflesso diretto delle paure legate alla Guerra Fredda e alla paranoia anticomunista.

Invasion of the Body Snatchers, 1956

Godzilla (1954): Diretto da Ishirō Honda, Godzilla ha dato origine al sottogenere dei “kaiju eiga” o film di mostri giapponesi. Il film ha introdotto il personaggio di Godzilla, un mostro radioattivo gigante, come una metafora diretta per la minaccia nucleare. Le distruzioni causate da Godzilla e la sua origine radioattiva riflettevano le paure legate ai test atomici e alle conseguenze delle armi nucleari. Il film ha affrontato in modo indiretto le conseguenze dell’energia nucleare e della paura di un’apocalisse atomica.

Godzilla, 1954

Metafore della Guerra Fredda: Molti altri film dell’horror degli anni ’50 hanno utilizzato invasioni extraterrestri o creature mostruose come rappresentazioni metaforiche della Guerra Fredda. La paura di un nemico invisibile che poteva infiltrarsi e distruggere la società era palpabile in film come The Day the Earth Stood Still (1951) e It Came from Outer Space (1953).
Effetti Speciali e Iconografia: Gli effetti speciali hanno svolto un ruolo importante in questi film, con mostri giganti come Godzilla che hanno sfidato la tecnologia dell’epoca. Le immagini di città distrutte e creature mostruose sono diventate iconiche e hanno contribuito a creare l’atmosfera di paura e caos.



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