Schiaparelli: la collezione «omaggio al dubbio»

Il «blocco del foglio bianco» di Roseberry e la collezione Schiaparelli Haute Couture primavera-estate 2023 «omaggio al dubbio»
di Roberta Tuccillo (IVF)
(copertina di Lucia Palmieri)

È così che Daniel Roseberry, il direttore creativo di Schiaparelli, ha preso ispirazione in particolar modo dalla Divina Commedia, che ha detto di aver riletto da poco dopo gli anni del College, paragonando lo stato d’animo di Dante e quello in cui si trova ogni creativo quando si ritrova a creare qualcosa di nuovo. Infatti il designer si sofferma sul tema del dubbio, che subito si trasforma in una spinta a creare qualcosa di sconvolgente, e dice: «Questa collezione è il mio omaggio al dubbio. Il dubbio della creazione e il dubbio dell’intenzione. Gli impulsi gemelli, a volte contraddittori, di compiacere il pubblico e di impressionare sé stessi; l’ambivalenza che è la compagna costante di ogni artista. Motivo per cui con questa collezione ho voluto allontanarmi dalle tecniche con cui mi sentivo a mio agio e che conoscevo, per scegliere invece quel bosco oscuro, dove tutto è spaventoso ma nuovo, in cui mi sarei lasciato guidare in un luogo che non conoscevo e non capivo».
A catturare maggiormente l’attenzione del pubblico sono subito la lonza, la lupa e il leone, rispettivamente le figure dell’Inferno dantesco la lussuria, la superbia e l’avidità, interpretate dal designer ed indossati sotto forma di long dress o cappotti in schiuma, resina ed altri materiali dalle icone Shalom Harlow, Irina Shayk e Naomi Campbell.

Di seguito il link che riporta brevi video della sfilata:
https://www.instagram.com/reel/CnwStFjK_jb/?utm_source=ig_web_button_share_sheet
Ovviamente sui social è subito scoppiata la polemica: in molti, nonostante si tratti di alta moda, contestano gli abiti, trovati di cattivo gusto, e trovano in questi un messaggio che incita alla caccia, animali uccisi tramite la caccia in scatola considerati come trofei.

Daniel Roseberry, il designer che dopo la sfilata piange dalla commozione nel backstage che dice: «Inferno, Purgatorio, Paradiso: sono uno stato d’animo e non una citazione. Nella consapevolezza che uno non può esistere senza gli altri. Ci viene ricordato che non c’è paradiso senza inferno, non c’è gioia senza dolore, non c’è l’estasi della creazione senza la tortura del dubbio. La mia preghiera è di ricordarmi sempre, nei giorni più difficili, quando l’ispirazione non arriva, che nessuna ascensione al cielo è possibile senza un viaggio nel fuoco, insieme alla paura che ne deriva. Lasciatemi abbracciarla sempre».

2 pensieri riguardo “Schiaparelli: la collezione «omaggio al dubbio»

  • 13 Febbraio 2023 in 18 h 21 min
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    Adoro questa rubrica! Complimenti a Roberta che interpreta con acume la magia dell’Alta moda, e complimenti anche a Lucia per la sua bella copertina

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    • 14 Febbraio 2023 in 6 h 14 min
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      Grazie mille professoressa!

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